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lun 15 gennaio '24 - 20:00 - 4° giornata
Pozzo Bridge - A
Segna e gioca a calcio coi suoi compagni. Fa ciò che un numero 10 deve fare, senza accecare gli occhi, come una lucciola che per una notte non vuole trasformarsi in stella.
Intercetta il giusto, quel poco di pericoloso che gli si palesa davanti.
Dentro alla partita, dall'inizio alla fine, con la testa e il giusto agonismo. Ah, dimenticavo la buona qualità.
Fa il suo, così come i suoi compagni che brillano meno. Non incide ma partecipa, e non è mica poco.
Fa bene il difensore e fa altrettanto facendo anche altro. Si vede in diverse zone del campo, si propone, si stacca e rifinisce le azioni dei suoi in avanti.
Un gol sensazionale e giocate belle per gli occhi. Tra le stelle, quella che brilla di più.
Attento, lucido. Corre pochi pericoli e non commette errori importanti.
Viene impegnato poche volte senza farsi mai trovare impreparato.
Un gol e tanta presenza nel campo. Contrasta, recupera, imposta, segna.
Si impegna a proteggere la palla e a giocare di sponda. Sfiora il gol in più occasioni. Si sa, a volte non è proprio giornata.
Intercetta e a tratti si propone anche in avanti. Ma non ha avuto vita facile contro gli attacchi collettivi e continui degli avversari.
Il più attento a respingere gli attacchi avversari. Spesso anticipa e fa partire l'azione.
Dura per lui trovare spazio e smistare i palloni per i suoi. Partita senza abbagli, sufficiente.
Partecipa alle azioni offensive sganciandosi dalla difesa.
Si sacrifica venendo incontro e giocando di sponda. Una vita da centravanti, spesso rognosa e snervante.
Cerca di proporsi e di proporre gioco per i suoi, ma sono tutti tentativi sterili e inoffensivi.
Dura la vita in mezzo al campo, bisogna fare un po' di tutto. Ma, quando sono gli avversari a farlo, si fa solo quel che si può.
La sufficienza di prima si scioglie come neve al sole all'espulsione. Perde la testa e le staffe, e così disperde ogni qualità calcistica.
Poco presente e poco incisivo. Rimandato.
Respinge come può le numerose offensive avversarie, limitando una sconfitta che sarebbe stata veramente pesante.
Posizione, pensiero, testa alta e qualità. Domina il campo, colmando i grandi vuoti lasciati dai suoi.
Segna e gioca a calcio coi suoi compagni. Fa ciò che un numero 10 deve fare, senza accecare gli occhi, come una lucciola che per una notte non vuole trasformarsi in stella.
Intercetta il giusto, quel poco di pericoloso che gli si palesa davanti.
Dentro alla partita, dall'inizio alla fine, con la testa e il giusto agonismo. Ah, dimenticavo la buona qualità.
Fa il suo, così come i suoi compagni che brillano meno. Non incide ma partecipa, e non è mica poco.
Fa bene il difensore e fa altrettanto facendo anche altro. Si vede in diverse zone del campo, si propone, si stacca e rifinisce le azioni dei suoi in avanti.
Un gol sensazionale e giocate belle per gli occhi. Tra le stelle, quella che brilla di più.
Attento, lucido. Corre pochi pericoli e non commette errori importanti.
Viene impegnato poche volte senza farsi mai trovare impreparato.
Un gol e tanta presenza nel campo. Contrasta, recupera, imposta, segna.
Si impegna a proteggere la palla e a giocare di sponda. Sfiora il gol in più occasioni. Si sa, a volte non è proprio giornata.
Intercetta e a tratti si propone anche in avanti. Ma non ha avuto vita facile contro gli attacchi collettivi e continui degli avversari.
Il più attento a respingere gli attacchi avversari. Spesso anticipa e fa partire l'azione.
Dura per lui trovare spazio e smistare i palloni per i suoi. Partita senza abbagli, sufficiente.
Partecipa alle azioni offensive sganciandosi dalla difesa.
Si sacrifica venendo incontro e giocando di sponda. Una vita da centravanti, spesso rognosa e snervante.
Cerca di proporsi e di proporre gioco per i suoi, ma sono tutti tentativi sterili e inoffensivi.
Dura la vita in mezzo al campo, bisogna fare un po' di tutto. Ma, quando sono gli avversari a farlo, si fa solo quel che si può.
La sufficienza di prima si scioglie come neve al sole all'espulsione. Perde la testa e le staffe, e così disperde ogni qualità calcistica.
Poco presente e poco incisivo. Rimandato.
Respinge come può le numerose offensive avversarie, limitando una sconfitta che sarebbe stata veramente pesante.
Posizione, pensiero, testa alta e qualità. Domina il campo, colmando i grandi vuoti lasciati dai suoi.
UN SOLO TEMPO PER ARCHIVIARE LA PRATICA: 3-1 DEGLI ALL STAR SU L’EUROSUD CALCIO - Francesco Cionfoli-
Venti minuti, anzi anche meno, e la partita è già finita. Finita in termini di risultato (3-0 il parziale alla fine della prima frazione), e in termini “di gioco vero e proprio” a causa dell’agonismo crescente sfociato in scene che vorremmo non appartenere mai al calcio, così come alla vita. ALL STAR superiori nel gioco così come nei singoli. A nulla è valso il gol di Rezzouki nella ripresa, autore di una prestazione sontuosa tra gli sconfitti. Il finale è da cancellare: Gueye prima si fa ammonire, poi, nonostante l’invito a calmarsi, commette un’entrata pericolosa su D’ambrosio, e perde definitivamente il senno prendendo a calci l’avversario e minacciando verbalmente i compagni giunti in sua difesa, prima di uscire a fatica dal campo. Regola numero uno da non infrangere mai: lo sport è divertimento, correttezza e coesione sociale. Lo insegnano ai bambini che si accingono a giocare per la prima volta, e questi, una volta fatti uomini, non devono mai dimenticarlo.
Venti minuti, anzi anche meno, e la partita è già finita. Finita in termini di risultato (3-0 il parziale alla fine della prima frazione), e in termini “di gioco vero e proprio” a causa dell’agonismo crescente sfociato in scene che vorremmo non appartenere mai al calcio, così come alla vita. ALL STAR superiori nel gioco così come nei singoli. A nulla è valso il gol di Rezzouki nella ripresa, autore di una prestazione sontuosa tra gli sconfitti. Il finale è da cancellare: Gueye prima si fa ammonire, poi, nonostante l’invito a calmarsi, commette un’entrata pericolosa su D’ambrosio, e perde definitivamente il senno prendendo a calci l’avversario e minacciando verbalmente i compagni giunti in sua difesa, prima di uscire a fatica dal campo. Regola numero uno da non infrangere mai: lo sport è divertimento, correttezza e coesione sociale. Lo insegnano ai bambini che si accingono a giocare per la prima volta, e questi, una volta fatti uomini, non devono mai dimenticarlo.